10.45 – 11.45 (cod. #P_0300a)
12.00- 13.00 (cod. #P_0300b)
DOVE: Sala Raffa
A cura del Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli Federico II
Con:
Anna Attademo, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli Federico II
Marica Castigliano, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli Federico II
Maria Cerreta, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli Federico II
Giuliano Poli, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli Federico II
Michelangelo Russo, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli Federico II
Maria Simioli, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli Federico II
Anna Terracciano, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli Federico II
Greta Caliendo, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli Federico II
Stefania Ferramosca, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli Federico II
Francesco Stefano Sammarco, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli Federico II
Sveva Ventre, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli Federico II
La ricerca affronta il patrimonio in linea con la definizione di “paesaggi culturali” dall’UNESCO, evidenziando l’importanza della conservazione non solo di monumenti, ma anche di contesti. Paesaggi quindi “ordinari”, non contraddistinti dalla eccezionalità dei valori paesaggistici e storico-ambientali, quanto piuttosto dall’espressione della cultura di una comunità, del suo modo di vivere e di relazionarsi con l’ambiente circostante, anche conflittuale. Patrimoni latenti e da disvelare; patrimoni affioranti.
Il caso studio è nei Campi Flegrei, territorio di inestimabile valore, ma anche paesaggio fragile e a rischio. La ricerca vuole integrare quadri interpretativi e strategie di pianificazione e progetto, per sperimentare un modello innovativo di governo del territorio che faccia del patrimonio culturale una via alla rigenerazione urbana. Per questo, istituisce un modello di interazione sociale con i diversi portatori di interesse, nella forma di Living Lab.
Come in un tradizionale speed dating, siediti di fronte ad una ricercatrice/ricercatore e interagisci attraverso domande per cercare di informarti e conoscere.