Co-Sense discovery
QUANDO:
6 dicembre 2024 9:00 - 18:30
SEDE EVENTO:
Avellino
INFORMAZIONI ATTIVITÀ:
(cod. #A_0032) DOVE: Museo Irpino, Complesso Monumentale Carcere Borbonico A cura dell’Istituto di Scienze dell’Alimentazione_CNR-ISA Con:
INFORMAZIONI ATTIVITÀ:
(cod. #A_0032)
DOVE: Museo Irpino, Complesso Monumentale Carcere Borbonico
A cura dell’Istituto di Scienze dell’Alimentazione_CNR-ISA
Con:
Maria Staiano, Istituto di Scienze dell’Alimentazione_CNR-ISA
Antonio Varriale, Istituto di Scienze dell’Alimentazione_CNR-ISA
Alessandro Capo, Istituto di Scienze dell’Alimentazione_CNR-ISA
Alessia Calabrese, Istituto di Scienze dell’Alimentazione_CNR-ISA
Che cos’è un sensore? Il termine sensore deriva dal latino “sensus” ossia “sentire, percepire”. È un dispositivo in grado di rilevare le variazioni di un fenomeno o di “sentire” una sostanza che deve misurare e con cui interagisce. Un biosensore utilizza un biorecettore come una proteina, un enzima o un anticorpo in grado di legare una specifica molecola. Il riconoscimento molecolare viene poi convertito d’un trasduttore in un segnale misurabile che può essere di tipo chimico, ottico o elettrico. L’obiettivo delle esperienze laboratoriali proposte di seguito è di avvicinare il pubblico di ogni età e formazione al mondo della sensoristica.
Bio-Sense discovery. Con l’ausilio di un modellino LEGO realizzato ad hoc viene illustrato il principio di funzionamento di un biosensore ottico.
Nano-Sense discovery. In questa attività viene illustrata la sintesi di nanosensori come le nanoparticelle; vengono mostrate le caratteristiche chimico-fisiche e descritte le possibili applicazioni. I nanomateriali sono molto utili per la costruzione di biosensori miniaturizzati grazie alle loro proprietà ottiche e alle possibilità di sfruttare una maggiore superficie per il rilevamento. Queste sostanze presentano una maggiore superficie specifica per volume, caratteristica che rende le loro proprietà chimico-fisiche diverse dalle particelle di dimensioni maggiori.
Oxygen-sense the elephant totthpaste. L’attività vuole mostrare ai più piccoli un sensore per l’ossigeno. L’acqua ossigenata, normalmente utilizzata per disinfettare le ferite, funziona grazie ad una reazione di decomposizione che porta alla liberazione di ossigeno e alla formazione di schiuma. Tale degradazione avviene molto lentamente ma aggiungendo un catalizzare, la reazione avviene molto più velocemente. L’ossigeno liberato sarà intrappolato in un detergente, generando una grande quantità di schiuma, il “dentifricio dell’elefante”.