(cod. #P_0205)
DOVE: Villaggio della Scienza
A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli Federico II
Con:
Olga Mangoni, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli Federico II
Francesco Bolinesi, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli Federico II
Misurare e spiegare la variabilità dei sistemi ecologici non è semplice negli studi sugli ecosistemi marini, in cui processi estremamente diversificati vengono letti erroneamente con una singola scala di indagine, che è inadeguata a coprire le reali dinamiche spazio-temporali dei processi biologici. Il mare dimentica perché l’elemento acqua non ha barriere né strutture fisse che ne determinino la stabilità nello spazio e nel tempo, in un continuo rimescolamento di particelle, in continuo divenire. I fondali marini sono il mare che ricorda, sistemi bidimensionali, in cui c’è maggiore persistenza nel tempo di popolazioni e comunità ed è possibile riconoscere “paesaggi subacquei”.Il mare che ricorda e il mare che dimentica si scambiano materia ed energia. Attraverso fotografie e preparati per microscopia ottica, analizziamo insieme differenti contesti ecologici marini per evidenziare come le microalghe che vivono nel mare che dimentica, hanno effetti marginali, considerevoli e sfavorevoli sul mare che ricorda.