(cod. #R_0013)
DOVE: Su piattaforma Teams
A cura del Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli Federico II
Con:
Maria d’Arienzo, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli Federico II
Fabio Balsamo, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli Federico II
Caterina Gagliardi, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli Federico II
La sperimentazione di nuove tecnologie nel settore dello human enhancement e di nuovi prodotti farmaceutici in ambito sanitario ha determinato un crescente aumento delle rivendicazioni obiettorie basate su motivi religiosi.
Accanto alle nuove forme di obiezione di coscienza anche le ipotesi obiettorie già riconosciute legislativamente pongono nuove problematiche applicative, come nel caso dell’obiezione di coscienza alla procreazione medicalmente assistita.
La stessa obiezione di coscienza all’interruzione volontaria della gravidanza, prevista dalla legge n. 194 del 1978, pone tuttora diversi dubbi in merito alla possibilità di estenderla anche alle fasi antecedenti e successive all’intervento. Altrettanto problematica si considera l’elevata percentuale del personale medico e sanitario che esercita il diritto all’obiezione di coscienza e il sempre più crescente ricorso all’istituto dell’obiezione di coscienza sembra agevolato anche dalla previsione della cd. “obiezione di coscienza sopravvenuta”. Infine, le problematiche inerenti all’effettiva applicazione della legge n. 194 del 1978 sono riemerse e continuano a riemergere in occasione di alcuni bandi di concorso riservati ai soli medici non obiettori di coscienza. Il progetto prevederà un diretto coinvolgimento del pubblico attraverso la verifica dell’incidenza delle nuove forme di obiezione di coscienza poste dalle neuroscienze e dalla sua applicazione al settore del potenziamento umano rispetto ai valori etico-religiosi dell’individuo. Saranno altresì esaminati i bandi di concorso riservati ai soli medici non obiettori di coscienza, nell’intento di evidenziare i loro possibili effetti discriminatori.